L’INFEZIONE DA COVID-19 E SINDROME POST-COVID – GUIDA PER I LAVORATORI

Dopo gli stress eccezionali — sia a livello fisico che psicologico — sofferti da chi ha contratto l’infezione da COVID-19 e/o è affetto da sindrome post-COVID, il rientro al lavoro può essere arduo. In questa fase, dopo la malattia è possibile continuare ad avere difficoltà con le attività quotidiane ma, per motivi finanziari o sociali, dover tornare a lavorare.

Se si è affetti da COVID-19, è meglio assentarsi dal lavoro fino a quando non ci si sente sufficientemente bene per riprendere la propria attività ma, con il giusto supporto, è possibile tornare a lavorare gradualmente o parzialmente quando non si è più contagiosi, se ci si sente abbastanza in forma per svolgere alcuni compiti. Per molti l’infezione dura un paio di giorni, benché frequentemente si protragga per due-quattro settimane (in tal caso si parla di «COVID acuta»).

«Sindrome post-COVID» è un’espressione che si usa se, dopo quattro settimane, i sintomi persistono e impediscono al paziente di svolgere le normali attività. In base ad alcuni studi di ricerca, una persona su cinque presenta sintomi dopo cinque settimane e una su dieci li accusa per 12 settimane o più dopo aver contratto la COVID-19 acuta.

L’Agenzia Europea per la salute e Sicurezza sul Lavoro ha pubblicato una guida per le persone che devono riprendere il lavoro dopo aver contratto la malattia nella forma COVID acuta o che soffrono di sindrome post-covid. Leggi il documento.

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